martedì 15 febbraio 2011

Sacchetto addio!

Con tre anni di ritardo rispetto alla Finanziaria 2007 che ne sanciva la messa al bando, saranno vietate le buste di plastica. In alcune regioni
virtuose il progetto è stato avviato già da alcuni anni con un riscontro positivo da parte dei consumatori.
Quasi tutti, ormai, conoscono l’impatto di questo materiale sull’ambiente, anche se si è abituati a considerare del tutto normale che il negoziante dia il sacchetto. La fabbricazione di plastica, infatti, assorbe l’otto per cento della produzione mondiale di petrolio e rappresenta il 90 per cento dei rifiuti che galleggiano in
mare. Solo il 20 per cento dell’inquinamento marino,infatti, proviene dalle barche, mentre il resto arriva da terra, sospinto dal vento, o attraverso gli scarichi d’acqua.
Questa presenza comporta danni notevoli anche per la fauna marina perché molte specie restano impigliate nelle buste o - peggio - le ingeriscono.
In sostituzione degli shopper in polietilene, i commercianti sono obbligati a offrire modelli biodegradabili in amido di mais, che possono essere utilizzati, fra l’altro, per i
rifiuti organici nella raccolta differenziata.
Le nuove buste, però, hanno dei limiti evidenti in fatto di resistenza e di prezzo. Si rompono,infatti, con facilità e costano tra 0,8 e 10 centesimi, a fronte di quelle tradizionali
che venivano vendute a 0,5: un rincaro dovuto ai costi maggiori di produzione. Meglio, dunque, ricorrere alla vecchia sporta di stoffa, usata già dalle nostre nonne e dimenticata
negli anni. Questa borsa per la spesa è l’oggetto eco trendy per eccellenza e, visti i numerosi modelli disponibili, riesce a soddisfare le esigenze di tutti. Può essere realizzata in materiali diversi come
il cotone o la canapa, e avere misure così compatte da essere tenuta comodamente in borsa o nel cruscotto dell’auto. Per gli acquisti medi e grandi,poi, si può ricorrere alle borse più capienti,
che si agganciano al carrello oppure ai tradizionali trolley, svecchiati e riproposti in forme e colori davvero simpatici.
Molto cool, poi, è usare le borse che si acquistano nei musei, in occasione di mostre, nelle fiere e così via. E, se si è dotati di estro e di capacità sartoriali,può esser divertente cucirle
da soli: su www.portalasporta.it/borse.htm si trovano alcuni consigli utili per realizzare modelli unici.
Sempre in fatto di spesa, l’ultima trovata consiste nel sostituire anche le confezioni per i prodotti che vengono venduti sfusi, come frutta e verdura, con comodi retini in cotone, lavabili
e adatti anche alle etichette del prezzo (si staccano con facilità, senza lasciare traccia). Possono essere usati per la spesa dal fruttivendolo o al mercato invece dei sacchetti di carta (si acquistano,
per esempio, su http://www.ecottonbag.it/) per una spesa davvero “green”.

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