Con tre anni di ritardo rispetto alla Finanziaria 2007 che ne sanciva la messa al bando, saranno vietate le buste di plastica. In alcune regioni
virtuose il progetto è stato avviato già da alcuni anni con un riscontro positivo da parte dei consumatori.
Quasi tutti, ormai, conoscono l’impatto di questo materiale sull’ambiente, anche se si è abituati a considerare del tutto normale che il negoziante dia il sacchetto. La fabbricazione di plastica, infatti, assorbe l’otto per cento della produzione mondiale di petrolio e rappresenta il 90 per cento dei rifiuti che galleggiano in
mare. Solo il 20 per cento dell’inquinamento marino,infatti, proviene dalle barche, mentre il resto arriva da terra, sospinto dal vento, o attraverso gli scarichi d’acqua.
Questa presenza comporta danni notevoli anche per la fauna marina perché molte specie restano impigliate nelle buste o - peggio - le ingeriscono.
In sostituzione degli shopper in polietilene, i commercianti sono obbligati a offrire modelli biodegradabili in amido di mais, che possono essere utilizzati, fra l’altro, per i
rifiuti organici nella raccolta differenziata.
Le nuove buste, però, hanno dei limiti evidenti in fatto di resistenza e di prezzo. Si rompono,infatti, con facilità e costano tra 0,8 e 10 centesimi, a fronte di quelle tradizionali
che venivano vendute a 0,5: un rincaro dovuto ai costi maggiori di produzione. Meglio, dunque, ricorrere alla vecchia sporta di stoffa, usata già dalle nostre nonne e dimenticata
negli anni. Questa borsa per la spesa è l’oggetto eco trendy per eccellenza e, visti i numerosi modelli disponibili, riesce a soddisfare le esigenze di tutti. Può essere realizzata in materiali diversi come
il cotone o la canapa, e avere misure così compatte da essere tenuta comodamente in borsa o nel cruscotto dell’auto. Per gli acquisti medi e grandi,poi, si può ricorrere alle borse più capienti,
che si agganciano al carrello oppure ai tradizionali trolley, svecchiati e riproposti in forme e colori davvero simpatici.
Molto cool, poi, è usare le borse che si acquistano nei musei, in occasione di mostre, nelle fiere e così via. E, se si è dotati di estro e di capacità sartoriali,può esser divertente cucirle
da soli: su www.portalasporta.it/borse.htm si trovano alcuni consigli utili per realizzare modelli unici.
Sempre in fatto di spesa, l’ultima trovata consiste nel sostituire anche le confezioni per i prodotti che vengono venduti sfusi, come frutta e verdura, con comodi retini in cotone, lavabili
e adatti anche alle etichette del prezzo (si staccano con facilità, senza lasciare traccia). Possono essere usati per la spesa dal fruttivendolo o al mercato invece dei sacchetti di carta (si acquistano,
per esempio, su http://www.ecottonbag.it/) per una spesa davvero “green”.
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