Un servizio televisivo
delle «Iene» riaccende
la polemica
Non sono un giurista, non so se Le Iene hanno ragione nel dire che i parcheggi blu sono illegittimi perché occupano la carreggiata. Posso però dire che è una vecchia questione mai risolta, che la confusione legislativa è notevole e che invece a Torino bisognerebbe puntare su altro: i parcheggi blu sono troppi e alcuni vanno contro il buonsenso e la sicurezza».
Piergiorgio Re, presidente torinese dell’Aci (Automobil Club Italia), da anni si batte contro le zone blu sempre più estese che hanno fatto di Torino la città con il maggior numero di parcheggi a pagamento d’Italia. La sua è una visione più pragmatica, meno da azzeccagarbugli. «Hanno ridotto alcune carreggiate, con il risultato che in alcuni posti è difficile passare - dice - Si prenda corso Fiume: una volta il parcheggio era previsto solo su un lato della strada. Oggi hanno messo le strisce blu sia a destra che a sinistra, ma le auto di oggi sono più larghe di quelle degli anni ‘60. Il risultato è che, anche quando le macchine sono parcheggiate bene, il traffico fa fatica a passare». Nella stessa situazione, secondo Re, ci sono altre strade come il controviale di via Cavalli, via Giolitti e molte altre strade del centro storico.
«Intendiamoci, bisogna essere pratici: le vetture non si possono eliminare dalle città. Ricordo che quando ero giovane si parcheggiava al lato del corso quando ancora non c’erano nemmeno le strisce e questo non costituiva un problema, ma oggi...». Nel proprio servizio, le Iene sostenevano che secondo l’articolo 7 comma 6 del Codice della Strada la maggior parte delle strisce blu nelle città italiane sarebbero illegali perché è previsto che possa essere messa la sosta a pagamento solo quando questa non occupa la carreggiata e ostacola il traffico veicolare. Secondo gli autori della fortunata trasmissione televisiva, per carreggiata s’intende il tratto stradale che va da marciapiede a marciapiede e che è destinata al traffico veicolare. Gli unici parcheggi regolari sarebbero quelli che sono stati allestiti in molte vie torinesi, con parcheggi posizionati come fossero una rientranza del marciapiede.
Ma subito dopo il servizio, su internet è esploso il dibattito. Molti parlano di «bufala» delle Iene spiegando che da nessuna parte è scritto che la carreggiata va da marciapiede a marciapiede, ma che può essere delimitata da strisce. In questo senso quelle blu rappresenterebbero il loro limite.
Vero o falso? «Se si sentono dieci avvocati, cinque le diranno una cosa e altri cinque un’altra - spiega Re - È un problema atavico che dovrebbe essere risolto a livello nazionale. Per questa ragione io sono più per una visione concreta dei problemi». Secondo il presidente dell’Aci le strisce blu (alcune e in alcune vie) non sono solo di ostacolo al traffico. «Rendono le strade meno sicure - dice senza mezzi termini - Prendiamo ad esempio i parcheggi di corso Matteotti. Il Comune li ha disegnati a spina di pesce. L’intento di creare più posti auto è lodevole, ma ha mai provato a fare retromarcia per uscire da uno di quei parcheggi? In pratica si deve mettere di traverso al traffico in arrivo e questo non è sicuro, aumenta di molto la possibilità di un incidente».
L’Aci ha segnalato più volte al Comune queste situazioni, ma sembra che per ora non sia arrivata risposta: «Non me la sentirei di invitare i cittadini a non pagare le multe per le strisce blu come fatto da Le Iene - conclude Re - Ma certo il problema c’è e va affrontato».
Piergiorgio Re, presidente torinese dell’Aci (Automobil Club Italia), da anni si batte contro le zone blu sempre più estese che hanno fatto di Torino la città con il maggior numero di parcheggi a pagamento d’Italia. La sua è una visione più pragmatica, meno da azzeccagarbugli. «Hanno ridotto alcune carreggiate, con il risultato che in alcuni posti è difficile passare - dice - Si prenda corso Fiume: una volta il parcheggio era previsto solo su un lato della strada. Oggi hanno messo le strisce blu sia a destra che a sinistra, ma le auto di oggi sono più larghe di quelle degli anni ‘60. Il risultato è che, anche quando le macchine sono parcheggiate bene, il traffico fa fatica a passare». Nella stessa situazione, secondo Re, ci sono altre strade come il controviale di via Cavalli, via Giolitti e molte altre strade del centro storico.
«Intendiamoci, bisogna essere pratici: le vetture non si possono eliminare dalle città. Ricordo che quando ero giovane si parcheggiava al lato del corso quando ancora non c’erano nemmeno le strisce e questo non costituiva un problema, ma oggi...». Nel proprio servizio, le Iene sostenevano che secondo l’articolo 7 comma 6 del Codice della Strada la maggior parte delle strisce blu nelle città italiane sarebbero illegali perché è previsto che possa essere messa la sosta a pagamento solo quando questa non occupa la carreggiata e ostacola il traffico veicolare. Secondo gli autori della fortunata trasmissione televisiva, per carreggiata s’intende il tratto stradale che va da marciapiede a marciapiede e che è destinata al traffico veicolare. Gli unici parcheggi regolari sarebbero quelli che sono stati allestiti in molte vie torinesi, con parcheggi posizionati come fossero una rientranza del marciapiede.
Ma subito dopo il servizio, su internet è esploso il dibattito. Molti parlano di «bufala» delle Iene spiegando che da nessuna parte è scritto che la carreggiata va da marciapiede a marciapiede, ma che può essere delimitata da strisce. In questo senso quelle blu rappresenterebbero il loro limite.
Vero o falso? «Se si sentono dieci avvocati, cinque le diranno una cosa e altri cinque un’altra - spiega Re - È un problema atavico che dovrebbe essere risolto a livello nazionale. Per questa ragione io sono più per una visione concreta dei problemi». Secondo il presidente dell’Aci le strisce blu (alcune e in alcune vie) non sono solo di ostacolo al traffico. «Rendono le strade meno sicure - dice senza mezzi termini - Prendiamo ad esempio i parcheggi di corso Matteotti. Il Comune li ha disegnati a spina di pesce. L’intento di creare più posti auto è lodevole, ma ha mai provato a fare retromarcia per uscire da uno di quei parcheggi? In pratica si deve mettere di traverso al traffico in arrivo e questo non è sicuro, aumenta di molto la possibilità di un incidente».
L’Aci ha segnalato più volte al Comune queste situazioni, ma sembra che per ora non sia arrivata risposta: «Non me la sentirei di invitare i cittadini a non pagare le multe per le strisce blu come fatto da Le Iene - conclude Re - Ma certo il problema c’è e va affrontato».